Eccomi finalmente a raccontarvi la seconda tappa del mio viaggio a San Francisco, forse il più intenso dei tre.
La carne al fuoco a livello di progetti creativi in questo periodo è molta, ma non voglio far passare troppo tempo, sia per la mia memoria che perché lo so che siete curiose 😉
Nella prima giornata, come vi dicevo, sono stata nella zona del Golden Gate Bridge, Golden Gate Park e Haight, il quartiere hippy.
Il secondo giorno, invece, ho preso il caratteristico Cable Car, un’icona di San Francisco, attraversando la città e scendendo a Fisherman’s Wharf, il quartiere portuale molto famoso per i turisti per la presenza di negozi, ristoranti, musei e attrazioni varie.
Dopo un immancabile giro di shopping nella zona (e qui ringrazio il cielo che Mr.P. non mi fosse testimone!), ho trascorso quasi tutta la mattinata sul Pier 39, il molo più famoso perché è stato trasformato in un centro commerciale e per via delle centinaia di leoni marini che passano le loro giornate spiaggiati su delle zattere giusto a fianco al Pier.
Ho pranzato con la famosa clam chowder, forse l’unico piatto tipico di San Francisco, che consiste in una zuppa di vongole e granchio servita in una pagnotta scavata (no, la pagnotta non si scioglie facendoti impiastricciare di zuppa, non chiedetemi come mai) e ho fatto un salto a vedere l’USS Pampanito, un sottomarino della Seconda Guerra Mondiale che è oggi un museo galleggiante ormeggiato al molo.
Nel pomeriggio è arrivato poi il momento più atteso di tutto il mio viaggio: la visita ad Alcatraz. Avevo comprato il biglietto già da tempo perché c’è una sola compagnia che offre la visita guidata del carcere (gli altri traghetti girano solo attorno all’isola), e fa quasi sempre il tutto esaurito con 1-2 settimane di anticipo.
La visita è stata in una parola emozionante. Ma “emozionante” non rende l’idea. È stata contemporaneamente un’esperienza bellissima e da far accapponare la pelle. Il paesaggio e la vista di cui si gode dall’isola sono stupendi (infatti ad oggi è un parco naturale), e ricordano un po’ qualche scorcio isolano del sul Italia.
Ed è tanto bello il paesaggio, quanto drammatico e opprimente l’interno del carcere: le celle sono veramente minuscole (e il cosiddetto D-Block, la zona di isolamento, da brivido), e le audioguide sono molto ben fatte e suggestive, poiché contengono racconti di chi ad Alcatraz ci è stato davvero (prigionieri e guardie). Ascoltandole e chiudendo gli occhi (come in più momenti viene suggerito) sembra quasi di ritrovarsi lì negli anni in cui il carcere era ancora operativo, e rivivere momenti leggendari quali la famosissima fuga da Alcatraz.
Insomma quando poi si risale sul traghetto alla volta di San Francisco sembra quasi di apprezzare ancora di più la libertà!
20 commenti
Che bel viaggio che deve essere stato **
Il carcere di Alcatraz mi piacerebbe anche a me..dev’essere davvero un’esperienza davvero particolare 🙂
Baciiiii
P.s. a me le cartoline dall’america nn mi vogliono arrivare..2 su 2 che nn mi arrivano -.-
Ma non ti è proprio arrivata?? Ma uffi, mi dispiace un sacco 🙁
Alcatraz è stata un’esperienza stupenda, poi ho comprato un libro scritto da quello che è probabilmente l’ultimo ex prigioniero vivo, e che era lì sull’isola a firmare le copie autografate, una sensazione pazzesca incontrarlo!
Wow che foto! Merito del cielo o della fotografa? 😉
Spero un pò anche della fotografa, ho fatto del mio meglio 🙂 comunque ho trovato giornate stupende, il che ha senz’altro aiutato molto!
Wowwwwww!!!!!! La cosa che mi è piaciuta di più? I leoni marini…adoro gli animali!!! Che bello vederli dal vivo!!! Il tuo racconto di Alcatraz mi ricorda la visita al carcere dell’Asinara….un posto meraviglioso ma allo stesso tempo terrificante. Aspetto con ansia il 3° giorno.
E lo dici a me? Io sono rimasta incantata a guardarli penso per un’ora, a bocca aperta come i bambini treenni 😀
Il carcere dell’Asinara mi manca, magari essendo un pò più comodo di Alcatraz da raggiungere, me lo segno!
wow, sei stata ad Alcatraz… un posto davvero molto suggestivo!!!!
Che bello! un bacione
Clelia
È stato credo il momento più emozionante di tutto il viaggio 🙂
deve essere stata un’esperienza fantastica….
alla prossima simona:)
Puoi dirlo forte Simo! un bacio 🙂
Grazie per queste belle e interessanti foto, soprattutto quelle di Alzatraz: davvero impressionante. Ciao.
Grazie Laura, lo è stato davvero!
baci 🙂
Del mio viaggio a San Francisco rimpiangevo proprio il non essere potuta andare ad Alcatraz.. ora che ho letto il tuo post lo rimpiango ancora di più!
Chissà, magari ti capita un’altra occasione 🙂
Bellissimo, ancora più emozionante della prima parte che ci hai raccontato!
E queste foto baciate dal sole (a parte gli interni di Alcatraz ;)) sono magnifiche!
Adesso aspetto la prossima tappa 🙂
Grazie Alice! Questa è stata senz’altro la giornata più emozionante delle 3 🙂
Giulia mi sono venuti i brividi a leggere il tuo post. . . il tuo modo di scrivere è stupendo!!!. . .mi piace un sacco questo tuo secondo giorno, farò leggere il post anche al mio maritino. . .sicuro faremo un giretto al sottomarino/museo. . .e penso che anche Alcatraz non possa mancare, spero solo di trovare i biglietti. . . .tu dove li hai acquistati?
Manu
Ma grazie Manu, non sai quanto mi fa piacere questo commento!!
Come scrivevo, essendo che ora l’isola è un parco naturale, c’è una sola compagnia che ha l’esclusiva delle visite all’isola e al carcere (e che quindi attracca e ti fa scendere, mentre le altre ferry boats ci girano solo intorno). I biglietti puoi acquistarli dal sito ufficiale che è questo: http://www.alcatrazcruises.com/. Una volta acquistati li stampi e vai tranquilla: basta arrivare lì mezzora prima e mettersi direttamente in fila per l’imbarco. Se hai bisogno di qualsiasi cosa sono qui 🙂
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