Origami bag e San Candido-Lienz

Due cose che apparentemente non hanno nulla in comune, ma due cose che ho portato a termine questa settimana. Ve lo dico subito così nessuna leggerà il post cercando il “legame misterioso”.

Cominciamo allora dalla parte creativa.
Da un po’ di tempo avevo osservato le cosiddette “origami bags”, dei saccocci che in effetti sembrano realizzati con la tecnica origami, in vari blog tra cui quello di Francesca (segnalo il suo perché ha utilizzato delle stoffe secondo me stupende).

E finalmente è arrivata l’occasione per cucirne una: la conclusione del PIF che avevo lanciato circa 1 anno fa, dal blog di Sonia. Mi mancava un ultimo dono da realizzare, destinato proprio a Sonia, e ho pensato a questa origami bag perché ci si può mettere un po’ di tutto, per cui spero che le torni facilmente utile.
Il risultato mi è piaciuto, sembra un sacchetto con coulisse ma ha quella specie di bavero e le tasche esterne che lasciano intravvedere la fodera…magari ad Abilmente mi prendo qualche stoffa americana abbinata e ne faccio un po’ per Natale (sarebbe forse la prima volta che vado ad Abilmente sapendo cosa devo prendere!).

Tirando le somme, con questo PIF ho ricevuto una splendida pochette a forma di mutandina da Sonia e un simpatico segnalibro da Paola, mentre avevo realizzato degli scissor fob a punto croce per le ragazze che hanno aderito sul mio blog. Devo dire che purtroppo l’esperienza non è stata del tutto positiva, perché due regalini su 4 non li ho ricevuti…ma d’altronde credo che dovremmo chiamarli i “rischi del mestiere” 🙂

Ed ora passiamo alla seconda parte del post.
Forse le abitanti del nordest e le amanti della montagna conosceranno la pista ciclabile San Candido-Lienz, 43km di paesaggio mozzafiato che attraversano il confine con l’Austria fino ad arrivare, appunto, a Lienz. Vado in vacanza da quelle parti ogni anno da quando sono bambina, ma quella strada l’ho sempre fatta in macchina, dicendo la classica frase “l’anno prossimo la facciamo anche noi”, finchè quest’anno io e Mr.P ci siamo ripromessi di farla per davvero.
E così venerdì abbiamo deciso che questo sarebbe stato IL weekend (anche perché ormai il freschetto avanza). Sabato pomeriggio un giretto a Dobbiaco e dintorni (sempre imperdibili lo strudel e i dolci della pasticceria Trenker, fin da quando ero bambina), per cena knodel in brodo (manco a dirlo, io avevo già freddo!), poi a letto presto in modo da essere belli pronti la mattina dopo!

Che dire…il panorama è uno splendore fin da subito, e la pista è quasi tutta asfaltata e molto ben segnalata. La maggior parte è pianeggiante o in leggera discesa, sufficientemente larga da non darsi fastidio se si hanno andature diverse o se si fanno soste fotografiche (il mio celebre “picture time” che si ripete ogni 2 minuti in tutte le uscite).
Il paesaggio è molto vario: i primi km dopo il confine si è proprio al centro della vallata, tra prati curatissimi e paeselli tirolesi, successivamente si costeggia la Drava, e si passa in mezzo a vecchie cascine, torrenti e mucche al pascolo, mentre nell’ultima parte la pista va dentro e fuori dal bosco, fino a sbucare a Lienz.

Confesso che alla partenza l’idea del 43km mi spaventava un po’, non essendo abituata, ma è veramente una pista che possono percorrere tutti, dai ciclisti esperti alle famiglie con bambini (quelli normali…non i tedeschi di 5 anni equipaggiati alla Pantani che mi seminavano in 3 secondi), e un’esperienza stupenda per la vista di panorami che in macchina ti perdi.
Poi per il ritorno c’è un comodo ed organizzatissimo treno che da Lienz riporta i pigroni alla stazione di San Candido 🙂
Insomma, se potete farlo, fatelo assolutamente!

Vi auguro buon inizio settimana…ripartire è ancora più difficile del solito!